Autunno: tempo di ritomo a scuola e desiderio, da parte degli studenti, di trovare qualche gradevole novità, solo apparentemente irraggiungibile. Molti giovani sono attratti dalle arti marziali, ma per motivi diversi non "osano" accostarsi alla conoscenza di queste antiche discipline orientali, spesso sviati dall'immagine distorta che di queste è data dai media. Contrariamente, un adeguato progetto didattico potrebbe essere presentato con successo nelle scuole.

Non solo autodifesa


II karaté, per esempio, non è soltanto un efficace mezzo di autodifesa, ma anche una valida attività fisica che coinvolge in modo globale l'intera entità personale di un individuo. Il karaté può essere studiato sia dai bambini sia dagli adulti, senza alcuna discriminazione di età o di sesso. Inoltre, le diverse capacità motorie e cognitive di ciascun allievo sono correttamente stimolate attraverso la pratica di questa disciplina.
Il karaté tradizionale è profondamente basato su importanti principi, promuo
vendo lo sviluppo dei giovani sia dal punto di vista fisico sia da quello mentale. Lo studio del karaté permette di incrementare le capacità fisiche condizionali e muscolari, di cogliere il significato recondito di ogni tecnica e di migliorare la propria autostima. Il rispetto del prossimo è la prima regola che viene impartita e che ogni praticante deve imparare a rispettare. Il corretto insegnamento delle tré diverse componenti del karaté, kihon (tecniche fondamentali), kata (esercizi codificati di forme) e kumite (combattimento), può favorire la formazione dei giovani nell'ottenere un progressivo e ottimale sviluppo del corpo come della mente. Infatti, ognuna di queste tipologie tecniche di movimento può essere praticata e appresa, data la semplicità e la naturalità dei gesti, dai bambini in età scolare come dai giovani delle scuole secondarie di I e II grado.

Obiettivi formativi


II karaté si pone obiettivi formativi profondi sia cognitivi sia motori: conoscere se stessi e le proprie potenzialità, emotive e fisiche, comprendere scopi e finalità di ogni movimento, favorire il controllo delle riposte motorie a stimoli esterni, migliorare progressivamente le proprie qualità, insegnare ad accettare le regole della convivenza civile. Nella scuola italiana, ognuna delle citate finalità educative è caldamente raccomandata, all'interno dei programmi ministeriali di educazione fisica. Attraverso la pratica di questa arte marziale è quindi possibile contribuire allo sviluppo armonico ed equilibrato dell'individuo, segnatamente nel periodo dell'età evolutiva, coinvolgendo pariteticamente la sfera biologica, quella cognitiva e comportamentale. Infatti, uno dei principi cardine, intorno ai quali si è sviluppato il karaté nel corso dei secoli, considera l'aspetto corporeo e quello mentale dell'individuo, imprescindibili l'uno dall'altro.

Un valido aiuto

La pratica del karaté tradizionale a scuola potrebbe rappresentare un valido strumento pedagogico, che tenga nella dovuta considerazione le reali capacità del soggetto alle diverse età. Pertanto, nel contesto educativo e scolastico, il karaté non deve essere considerato un obiettivo da raggiungere, ma soltanto un valido aiuto per sostenere e sviluppare le peculiarità psicologiche e biologiche di ogni studente. Un progetto didattico sul karaté a scuola, adeguatamente coordinato dalla federazione sportiva e dagli organi scolastici, deve mirare esclusivamente al corretto accrescimento dei giovani. Infatti, un esasperato interesse per il raggiungimento di elevati risultati tecnici e agonistici si oppone ai comuni principi educativi.

Micheìa Turci

Sport&Medidna 2003